Michelangelo Barberi (Attr.)
T. Tasso Gerusalemme liberata)
Micromosaico in smalti filati su cassina di pasta vitrea nera
montatura in oro ad uso spilla
mm 49 x 41 (solo mosaico)
1820 – 1840
Collezione privata
Amico, hai vinto io ti perdon….perdona
tu ancora, al corpo no, che nulla pave,
all’alma sì: Deh! per lei prega, e dona
battesmo a me ch’ogni mia colpa lave.
(Tasso. Gerusalemme Liberata, XII, 66)
L’introduzione nel repertorio del micromosaico di soggetti ispirati a personaggi letterari è associato dalle fonti storiche a Michelangelo Barberi (1787-1867).
A stabilire questo collegamento è lo storico Gaetano Moroni (1802-1883) il quale scrive che dallo studio dell’artista uscirono opere “in piccolo” per gioielli di dame raffiguranti alcuni episodi della Divina Commedia di Dante, della Gerusalemme Liberata di Tasso, dei Promessi Sposi di Manzoni; non che soggetti scherzosi come la Biondina in gondoletta, la Tarantella, il Dolce far niente (G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, XLVII, Venezia 1847, pp. 79-80).
Il Barberi è celebre per creazioni in micromosaico di ampie dimensioni, si vedano ad esempio i piani di tavolo conservati all’Ermitage di San Pietroburgo e al Victoria & Albert Museum di Londra (collez. Gilbert). Di una sua produzione “minore” del genere ricordato dal Moroni non è stato ancora ricostruito un catalogo. La placchetta qui presentata, per il soggetto e per l’alta qualità della fattura, gli può essere ascritta anche se con il limite dell’attribuzione.
Il micromosaico è realizzato entro un incavo che segue i contorni della scena figurata, come in un intarsio.
Bibliografia
GRIECO R., Micromosaici romani. Roman Micromosaic, Roma 2008, p. 70, n.160.