Micromosaico circolare con Medusa e combattimenti tra Centauri e Greci

Roberto, Massimo, Antonio Cassio

dal mosaico pavimentale del III secolo d. C. delle Terme di Otricoli, Città del Vaticano, Museo Pio Clementino, Sala Rotonda. 

tessere lapidee e smalti filati su supporto in ottone diametro 120 cm

Roma, Studio Cassio 2018

    Il piano musivo circolare dei mosaicisti Roberto, Massimo, Antonio Cassio è frutto di un impegno
    quasi decennale. Le sue dimensioni sono quelle congeniali ad assolvere la funzione di piano di
    tavolo ma risultano anche facilmente adattabili ad altre tipologie di decorazione d’interni.
    Per la composizione sono state impiegate tessere lapidee e tessere in smalto filato. Queste ultime compongono le parti figurative costituite da personaggi umani e mitologici, soggetti fitomorfici, motivi geometrici. La natura delle categorie iconografiche realizzate ha richiesto un impegno tecnico particolarmente meticoloso finalizzato alla preparazione degli impasti necessari ad ottenere, attraverso la fusione, i toni utili a creare il chiaroscuro delle carnagioni e la molteplicità delle varianti tonali necessarie a dar corpo agli elementi vegetali. Da evidenziare anche il rigore compositivo che si nota nella fattura delle cornici percorse da greca e dallo scudo a squame che riempie l’ottagono centrale, su cui spicca la testa della gorgone Medusa.

    Il mosaico antico da cui deriva il soggetto costituisce oggi il pavimento della Sala Rotonda del Museo Pio-Clementino in Vaticano. Rinvenuto nel 1780 nelle Terme della città romana di  (moderna Otricoli, TR), fu collocato nell’attuale sede nel 1786, dopo essere stato restaurato ed integrato con parti di nuova fattura.

    Il piano circolare dei mosaicisti Cassio ripropone la parte centrale del prototipo antico. Entro uno schema geometrico composto da un ottagono da cui si dipartono otto trapezi sono collocati, al centro, la testa della gorgone Medusa circondata da un campo a squame e, nei trapezi, otto scene di combattimento tra Centauri e Greci. Lo schema geometrico è disegnato da cornici percorse da greche. Completano la decorazione due cornici concentriche che attraversano i settori trapezoidali: la più interna con un motivo a zig-zag e la seconda costituita da un festone di frutti intervallato da maschere sceniche e piccoli vasi. Una cornice a greca cinge l’orlo del piano. Nel mosaico pavimentale della Sala Rotonda del Museo Pio Clementino, gli spazi trapezoidali comprendono anche otto scene raffiguranti Tritoni e Nereidi che solcano la superficie del mare.

    Gli autori
    Roberto, Massimo e Antonio Cassio appartengono a una dinastia di mosaicisti che ha caratterizzato con la sua presenza il panorama artistico del mosaico romano di buona parte del Novecento.
    Un particolare riconoscimento si deve al Maestro Virgilio Cassio (1914-2001) che tra il 1962 e il 1990 rivestì l’incarico prima di direttore tecnico e poi di direttore artistico dello Studio del mosaico vaticano.
    Durante la sua direzione Virgilio Cassio diversificò la produzione del laboratorio pontificio avviando una sperimentazione di avanguardia.
    In particolare introdusse accanto alla traduzione musiva di opere pittoriche di grandi maestri, quella di soggetti contemporanei, in alcuni casi di sua invenzione, adottando una tecnica mista per quanto riguarda il formato delle tessere e gli effetti di superficie.


    La fortuna del soggetto

    barberi Otricoli 600

    Il primo a riprodurre in formato ridotto il mosaico delle Terme di Ocriculum fu il mosaicista Michelangelo Barberi (Roma 1787-1867) un artista di fama europea attivo nella prima metà dell’Ottocento. Della grande composizione musiva egli realizzò un bozzetto che pubblicò poi nel 1856, in un catalogo dedicato alle sue invenzioni. A questo bozzetto possono riferirsi un pavimento ed un tavolo oggi conservati al Museo dell’Ermitage a San Pietroburgo (Sala del Padiglione).  Le due opere furono eseguite a Roma tra il 1847 e il 1851 da alcuni artisti russi, sotto la direzione dello stesso Barberi. 


    Bibliografia
    M. Barberi, Alcuni musaici usciti dallo Studio del Cav. Michelangelo Barberi, Roma 1856.
    B. Nogara, I mosaici antichi conservati nei Palazzi Pontifici del Vaticano e del Laterano, Milano 1910, pp. 21-25.
    C. Pietrangeli, Otricoli. Un lembo dell’Umbria alle porte di Roma, Narni1978, pp. 64-68.
    K. Werner, Die Sammlung antiker Mosaiken in den Vatikanischen Museen, Città del Vaticano, 1998 pp. 147-171.